Coach Dan:"Ho sentito il richiamo della foresta"

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  1. J ù
     
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    Peterson, il richiamo della foresta
    "Avrò l'emozione del debuttante"


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    "So cosa rischio, mi rendo conto che sarò il bersaglio. Potevo starmene in casa col telecomando in mano, cantare ogni tanto qualche canzone ma ogni tanto arriva il richiamo della foresta. Questo per me lo è stato". Così il 75enne Dan Peterson si è ripresentato all'Olimpia Milano, di cui assume la guida tecnica, e al basket italiano. Subito un grido di guerra: "Voglio vedere una squadra che sputa sangue in campo".

    "Avrò l'emozione del debuttante, ma non sono qui per fare il traghettatore - ha spiegato Peterson - sono qui per vincere una partita alla volta".

    "Coach Dan", fin dalla prima conferenza stampa, ha dato spettacolo. In piedi, microfono in mano, ha improvvisato un lungo e divertente monologo sul tema: "Come mi è saltato in mente di accettare": "L'adrenalina ha cominciato a circolare dopo pranzo lunedì pomeriggio e anche lunedì notte. Sento anche la responsabilita' da parte di Milano, dell'Olimpia, dei tifosi, della societa'. Sono entusiasta e onorato, non si puo' dire no ad una cosa del genere, e non ci ho neanche pensato. Ma sono qui per vincere, se mi e' possibile". Il momento della chiamata: "Stavo andando in centro all'Enpals (Ente Nazionale di Previdenza e di Assistenza per i Lavoratori dello Spettacolo ndr.), la pensione, praticamente... quando mi telefona il presidente dell'Aj Milano Livio Proli e mi dice: come sta? Non ho dormito ieri notte. Ed io ho risposto: conosco bene questa esperienza. Poi mi chiede: e' a Milano questa settimana? Possiamo incontrarci? Benissimo, quando? Adesso a pranzo. Pensavo volesse chiedermi di collaborare con la squadra o fare una consulenza, anche se non avrei potuto perche' lo ero gia' con Venezia. Poi e' arrivata la richiesta di sedermi in panchina...", racconta Peterson.

    "Quando mi e' stato chiesto ho detto, voglio farlo, non ho paura, sento grande responsabilita'. Qualcuno ha detto che saro' un traghettatore, ma io ho avuto sempre contratti di un anno. perche' poi a bocce ferme si decide a fine stagione. Poi io e l'Olimpia siamo nati entrambi il 9 gennaio del 36', fra poco sono 75 anni".

    Il tecnico chiede l'aiuto del pubblico: "Spero ci saranno tante persone alla partita contro Caserta, il grande vantaggio e' sempre stato l'energia che viene dai tifosi di Milano. Avremo bisogno del pubblico, non ho paura, ma ho qualche preoccupazione, puntero' molto sull'aiuto dello staff tecnico e non faro' rivoluzioni, sono un antiterremoto. Voglio prima conoscere i giocatori. Voglio giocare una partita alla volta e domani sara' una partita durissima con Caserta. I tifosi di Milano vogliono vedere la squadra sputare sangue in campo".

    Il nuovo coach ha visto la squadra solo da commentatore in tv. "Ho visto giocare la squadra meglio in trasferta che in casa, ma spero di vederla giocare con intensita', aggressivita' difensiva e attenzione. Mercoledì i ragazzi saranno molto carichi. Nel primo quarto - spiega Peterson - cerchero' di far giocare tutti e dieci i giocatori, sono tutti parte della squadra. Non avro' il solito feeling della partita, forse sbagliero' ma voglio coinvolgere tutti. Domani sara' per me un semestre di universita'". Qualcuno dei suoi nuovi ragazzi potrebbe essere suo nipote: inteso come nonno... "Allenare una squadra e' una cosa che ti tiene giovane, perche' sei a contatto con i giovani, i giovani ti insegnano tanto. Sono un osservatore dei giovani".
     
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  2. Dejan5
     
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    mamma mai che ritorno :asd:
     
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  3. J ù
     
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    CITAZIONE (Dejan5 @ 4/1/2011, 20:58) 
    mamma mai che ritorno :asd:

    Ha fatto molto bene tempo fa :sisi: chissà se è capace ancora oggi :asd:
     
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2 replies since 4/1/2011, 19:53   11 views
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