La liecaele e la pioggia

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  1. Stexyz
     
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    Narrerò una straordinaria vicenda vissuta nel 1979 a quel tempo avevo 43 anni, un giorno che pioveva a dirotto andai a prendere mia figlia a scuola. Ero fuori dall’ingresso del liceo in attesa ed in fine la vidi arrivare di corsa con a fianco una sua compagna, vide la mia macchina e si precipitò nel sedile posteriore facendo salire l’amica al mio fianco.
    Disse che data la pioggia sarei stato molto comprensivo e gentile se dopo avere lasciato lei a casa avessi accompagnato l’amica alla stazione per prendere il treno in quanto abitava fuori città.
    Non obiettai e mi diressi verso casa dove mia figlia scese, proseguii verso la stazione di Milano e strada facendo rivolsi il mio sguardo versa la ragazza che stava seduta al mio fianco. La cosa che mi balzò subito agli occhi furono le sue cosce, indossava una minigonna di jeans che stando seduta era praticamente all’altezza delle sue mutandine mettendo a nudo due gambe che mi fecero balenare nella mente piacevoli sensazioni.
    Le chiesi quanti anni avesse e rispose diciassette, continuai a farle domande e seppi che era fidanzata con un suo coetaneo di Melegnano dove lei abitava.
    Il traffico con la pioggia insistente era impossibile e la ragazza disse che non sarebbe arrivata in tempo alla stazione, improvvisamente la mia mente perversa mi indicò di decidere che era meglio l’accompagnassi a casa, sicuramente il treno lo avrebbe perso.

    Avvisai la bella fanciulla della mia iniziativa la quale mi ringraziò più volte dicendo che non dovevo disturbarmi così tanto.
    Cambiai direzione e mi diressi per raggiungere Melegnano, lungo il percorso diedi un più approfondito sguardo alla ragazza e notai anche che aveva un seno superbo, indossava una maglietta bianca attillata che la pioggia aveva un poco bagnato mettendo in risalto i capezzoli che senza reggiseno apparivano magnificamente.
    Più parlavo con lei e più mi rendevo conto che era disponibile al dialogo, fui preso dal desiderio e in fine portai la discussione sui giovani e il sesso. Dissi che oggi giorno la gioventù è più emancipata e trasgressiva, ormai molte ragazze anche di 15 anni avevano già avuto esperienze di sesso. Osai e le chiesi se lei ne avesse avute.
    Senza nessun timore rispose che ne aveva avute alcune ma mai complete, che aveva deciso con se stessa di non sprecare la sua verginità con il primo che capita, e comunque trovava inaffidabili e per nulla interessanti i suoi coetanei che miravano solo ad una cosa.
    Sentendo queste affermazioni mi spinsi ancora più profondamente chiedendole quali fossero state le sue esperienze. Rispose che aveva avuto solo due volte delle esperienze di masturbazione assolutamente insoddisfacenti.
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    Preso dall’eccitazione volli spingermi oltre Adve le chiesi se si masturbava. Dopo
    un attimo di esitazione disse che lo faceva spesso. A questo punto pensai di mettere in atto una strategia e dissi:” Lo so i ragazzini non hanno esperienza, sono oltremodo egoisti e pensano solo a soddisfare se stessi, penso che dovresti trovare un uomo maturo che possa veramente soddisfarti anche senza penetrazione. Non pensi che potrebbe essere piacevole?”
    Mi guardò e disse: “ Ma dove lo trovo! E poi non saprei come cercarlo, mi vergognerei.”
    Senza esitare e posando la mia mano sulla sua coscia risposi:” Non devi andare molto lontano, è qui vicino a te.”
    “ Vuole forse dirmi che lei… che lei sarebbe disposto a fare cose… insomma che io potrei provare con lei a farmi masturbare?”
    “ Certamente e solo farti provare il piacere senza abusare di te, rimarrai integra.”
    “ Mi piacerebbe fare questa esperienza ma ho anche un poco di timore, e poi cosa penserà di me!”
    “ Non ti preoccupare, non penserò assolutamente nulla di male, sicuramente ho la certezza che sarai pienamente soddisfatta e appagata.”
    “ Lei mi ha quasi convinta, ma dove e quando potremmo farlo.”
    “ Anche adesso, se vuoi cerco un posto appartato e mi fermo, lo faremo in macchina, con questa pioggia non ci sono persone che girano a piedi.”
    In quel momento eravamo su una strada quasi alle porte di Melegnano, vidi una stradina che portava in un campo, la imboccai e poco più avanti mi fermai perché era terminata, avanti c’erano solo prati.

    La pioggia continuava a scendere insistentemente e non si riusciva a vedere nulla attorno a noi, mi rivolsi a lei dicendole se era pronta a fare una piacevole esperienza, mi fissò sembrava improvvisamente titubante e disse “ Credo di avere un poco di paura e poi lei è il padre di una mia compagna e non vorrei in qualche modo che ne venisse a conoscenza.”
    Risposi che non doveva preoccuparsi, in ogni caso se non era decisa potevo accompagnarla subito a casa.
    Notando che non insistevo mi guardò ancora e poi decisa disse che voleva provare.
    Posai la mia mano sulle sue gambe e cominciai ad accarezzarle dicendole che era una ragazza stupenda, che le sue gambe erano perfette e la pelle vellutata.
    Spinsi la mano nel mezzo delle cosce sfiorando la sua passerina coperta dalle mutandine. Le chiesi di toglierle, rimase un attimo indecisa e poi le tolse mettendo in mostra la sua fighetta rosea attorniata da una leggera peluria castana.
    Le feci allargare le gambe e cominciai a fare scorrere un dito nella fessura tra le grandi labbra muovendolo leggermente quasi sfiorandola. La sua reazione fu immediata, allargò maggiormente le gambe e il mio dito raggiunse il clitoride che presi a massaggiare con movimenti circolari, cominciò ad ansimare e nello stesso tempo emetteva mugolii di chiaro piacere. Le sollevai la maglietta e appari un seno stupendo con due capezzoli turgidi, mentre continuavo a masturbarla posai la mia bocca su quel seno e cominciai a leccare e succhiare i suoi capezzoli.
    Il suo ansimare aumentò notevolmente, il mio dito fu impregnato dai suoi umori ed ebbe l’orgasmo. Con qualche acrobazia passai dalla sua parte feci retrocedere il sedile al massimo e abbassai lo schienale, la mia dolce ragazzina era ancora presa dallo spasimo dell’orgasmo, appoggiai la mia bocca sulla sua fighetta e la leccai ripulendola degli umori piacevolissimi che la mia lingua percepiva, sentii anche il profumo inebriante della sua giovane fighetta e socchiusi le labbra attorno al clitoride succhiando leggermente e roteando la lingua, immediatamente riprese a rantolare e ansimare ed ebbe ancora un orgasmo mentre con le mani le accarezzavo il seno strizzando leggermente i capezzoli.
    Cominciai anche ad alternare leccate sul suo ano insinuando la mia lingua come per penetrarlo per poi passare nuovamente sulla sua fighetta, quando poi mentre le toccavo il seno con una mano e leccavo la fighetta le infilai lievemente un dito nell’ano inarcò il bacino e il mio dito sprofondò interamente dentro il suo culetto e cominciai a muoverlo, a questo punto si mise quasi ad urlare a tremare e raggiunse un orgasmo che la sconvolse regalandomi una quantità di umori che bevvi con avidità mentre a mia volta l’eccitazione era così grande che stavo per avere l’orgasmo. Continuai per almeno dieci minuti e la mia bella fighetta godeva ininterrottamente come una pazza esclamando” Come è bello, come sei bravo, mi stai facendo impazzire dal piacere!”
    Trascorsa quasi un’ora ebbe un numero incredibile di orgasmi e infine decisi che era arrivato anche il mio turno.
    Tolsi i pantaloni e le mutande e posai il mio cazzo che stava scoppiando tra le grandi labbra della meravigliosa fighetta che invitante era di fronte a me, subito la rassicurai di non temere, le giurai che non avevo intenzione di metterglielo dentro, solo provare un poco di piacere strofinandolo sulla sua fighetta. Nonostante la forte tentazione di infilarlo dentro lo feci strusciare tra le morbide a grandi labbra soffermandomi con il glande sopra il clitoride che provocò l’immediato piacere della mia dolce donnina e poco dopo ebbe l’orgasmo che benedisse il mio cazzo con i suoi umori. Mi fermai e la guardai, lei mi guardò e posò la sua attenzione al mio cazzo duro chiedendomi se anch’io desideravo avere l’orgasmo.
    Ovviamente risposi che lo desideravo moltissimo e che potevamo fare una cosa che avrebbe soddisfatto entrambi. Le spiegai la posa del 69 facendole presente che se non se la sentiva di prendermelo in bocca poteva solo masturbarmi.
    Rispose che non aveva mai provato a prendere in bocca un pene ma che in ogni caso poteva masturbarmi. La feci spostare mi misi supino e ci posizionammo per il sessantanove. Iniziai nuovamente a leccare quella fighetta dolcissima e profumata e lei lo perse in mano cominciando a muovere la sua manina lentamente. Trascorsi un paio di minuti cominciò a dare segni evidenti di un orgasmo, le mia labbra si socchiusero attorno al suo clitoride e cominciai a succhiare aumentando sempre più la pressione ai lati, era ormai al limite e improvvisamente percepii un calore vellutato sul mio glande che stava entrando nella sua bocca, ebbe l’orgasmo le infilai un dito nel sedere e succhiai tutto il suo nettare, finalmente sentivo il mio cazzo che per metà era nella sua bocca che succhiava e aspirava, a mia volta facevo altrettanto con la sua fighetta e a breve raggiunse ancora l’orgasmo ed io finalmente raggiunsi il mio vomitando nella sua bocca il mio sperma che la prese alla sprovvista, ma poi l’eccitazione ebbe il sopravvento ed in parte lo ingoiò immediatamente mentre il rimanente che aveva sul mento dopo avere realizzato che le piaceva lo leccò aiutandosi con un dito.
    Dopo il numero imprecisato di orgasmi la ragazza dava segni di evidente sfinimento, le chiesi come si sentiva, rispose che era sfinita ma felice e appagata, aggiunse che era stata un’esperienza incredibile e finalmente aveva raggiunto limiti di piacere insperati che solo un uomo come me poteva farle provare.
    Guardai l’ora erano le 16:20 e quando mi ero recato alla scuola erano 13 quindi era ora di muoversi, la bella fanciulla si mise a sorridere e disse: “ Penso sia superfluo dirle di non raccontare niente a sua figlia.”
    “ Penso proprio di si, è assolutamente superfluo. E poi non darmi del lei credo che dopo quello che c’è stato fra noi sia fuori luogo?”

    Ci sistemammo e rimisi in moto per arrivare poco dopo a casa della mia bellissima scolara. Ci salutammo e mi chiese se sarei stato disposto a fare la stessa cosa dopo qualche giorno. Mi diede il suo numero di telefono pregandomi di chiamarla. Ci incontrammo nuovamente per due sabati consecutivi durante i quali nell’ultimo avevo un pazzesco desiderio di possederla e successe che mentre il mio glande stava masturbando il suo clitoride fu lei a dirmi che desiderava sentire il mio cazzo dentro di lei.
    Non aspettavo altro e dopo avere ricevuto la sua totale conferma che non se ne sarebbe pentita, con grande entusiasmo e con molta delicatezza la sverginai facendole provare il piacere della penetrazione che la soddisfò molto al punto che mi ringraziò.
    Le dissi “ Ora che non sei più vergine desidero farti provare un piacere che penso nessun altro uomo anche in futuro saprà provocarti.”
    Incuriosita chiese cosa intendevo farle. Le dissi che era una cosa che pochi uomini erano in grado di fare, cioè scoprire un punto della vagina definito punto G che stimolato nel modo corretto provocava un piacere superiore alla penetrazione e anche l’eiaculazione femminile paragonabile a quella maschile. Con entusiasmo disse che voleva provarlo, senza farla attendere a lungo mi misi supino e ci posizionammo per un 69 iniziando a roteare la lingua attorno al clitoride, introdussi un dito nella vagina tastando la parete in corrispondenza della vescica, iniziai un leggero massaggio e poi introdussi anche un secondo dito premendo leggermente e massaggiando la parte individuata che sentivo gonfiarsi sempre di più mentre con la lingua continuavo a masturbarle il clitoride ebbe un crescente reazione che aumentava il suo eccitamento in modo spasmodico, si mise ad urlare, il suo corpo vibrava e con uno spasimo incredibile sentii la mia bocca inondata da più schizzi del suo caldo sperma che bevvi con immenso piacere senza perderne una sola goccia. Si accascio su di me mentre il mio cazzo che si trovava nella sua bocca le restituiva il piacere di ingoiare il mio sperma.
    Poco dopo mi confessò che era stata un’esperienza di una intensità tale che credeva di morire, aggiunse che ero un mostro capace di fare impazzire dal piacere e chissà a quante donne lo avevo procurato legandole a me. Non risposi e pensai che in verità lo avevo fatto con molte anche a me vicine, per prima mia sorella e mia cugina, poi mia madre, la mia bellissima zia, e un anno prima anche la sua compagna di scuola cioè mia figlia.
    Trascorsi due mesi durante i quali ci incontravamo regolarmente tutti i sabati, più ci in contavamo e più mi accorsi che la ragazza stava innamorandosi di me , quindi con grande sforzo di volontà mi resi conto che la situazione stava veramente diventando pericolosa e tristemente non le telefonai più per rivederci.
     
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