Fini gela la Lega: "Inammissibile un dibattito sulle mie dimissioni"

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  1. Stexyz
     
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    Il presidente della Camera:
    "A rischio il ruolo di terzietà"

    ROMA
    Il dibattito sulle funzioni del presidente della Camera e sulle sue possibili dimissioni, chiesto ieri dalla Lega, è «inammissibile» perchè «è evidente come da ciò deriverebbe un condizionamento nello svolgimento dei compiti attribuiti al Presidente d'Assemblea, con conseguente inevitabile affievolimento del suo ruolo di terzietà». Così il presidente della Camera, Gianfranco Fini, risponde alla lettera che ieri gli aveva inviato il capogruppo della Lega Marco Reguzzoni.

    Fini fa notare che «sulla base dei consolidati principi, di rango costituzionale e regolamentare, che informano l'ordinamento parlamentare e della univoca prassi applicativa, il ruolo del Presidente d'Assemblea riveste carattere eminentemente neutrale e di garanzia, nonchè di rappresentanza dell'Istituzione nel suo complesso e, come tale, esso deve essere esercitato in posizione di piena autonomia e di indipendenza». Prosegue Fini: «Si tratta di funzioni che, come implicano l'inammissibilità di strumenti volti ad esprimere la sfiducia nei confronti del Presidente d'Assemblea o a chiederne comunque le dimissioni, rendono del pari inammissibile lo svolgimento di dibattiti in sede parlamentare aventi ad oggetto l'esercizio delle funzioni presidenziali: è evidente infatti come da ciò deriverebbe un condizionamento nello svolgimento dei compiti attribuiti al Presidente d'Assemblea, con conseguente inevitabile affievolimento del suo ruolo di terzietà».

    Dunque, «alla luce di quanto sopra illustrato, non ritengo di poter derogare a tali consolidati principi, anche nella considerazione che essi sono posti a garanzia non già di chi pro tempore ricopre la carica ma dell'Istituzione nel suo complesso e del ruolo che, in tale ambito, è chiamato ad assolvere il Presidente». Peraltro, conclude Fini, «ove si intenda promuovere un dibattito in termini generali sul ruolo e sulle funzioni del Presidente d'Assemblea parlamentare nel nostro ordinamento, anche al fine di intervenire sui richiamati principi di ordine costituzionale e regolamentare, ciò può senz'altro aver luogo, attivando gli specifici strumenti previsti a tale scopo: in particolare attraverso la presentazione di apposite iniziative di riforma costituzionale o di modifica al Regolamento, il cui esame è rimesso alle sedi competenti. Per tutte queste considerazioni, non posso accedere alla sua richiesta».
     
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