Ddl Gelmini, voto finale in Senato. Scontri a Roma, i primi a processo

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  1. Stexyz
     
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    L'accordo siglato tra i capigruppo ha anche stabilito il calendario che prevede l'esame del ddl fino alle 15, quindi le dichiarazioni di voto dei gruppi in diretta televisiva e il voto finale. Ieri sera la seduta si è conclusa alle 21 con l'approvazione dell'articolo 20, sui 29 complessivi del provvedimento.

    Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, riferendo alla Camera sugli scontri avvenuti a Roma lo scorso 14 dicembre e sulle iniziative studentesce di ieri, ha detto che le manifestazioni di ieri degli studenti si sono svolte "ovunque senza incidenti", ma è stata "una brutta cosa l'assalto alla Questura di Palermo, avamposto della lotta alla mafia.

    La Questura di Palermo, ha ricordato ancora il ministro, è "simbolo della lotta alla mafia, sede della sezione catturandi della Squadra mobile, quella che ha arrestato i capimafia, da Riina a Provenzano, a Mimmo Racuglia. Vedere lanciare pietre, bottiglie e uova contro uno degli avamposti della lotta alla mafia mi ha profondamente rattristato".

    Quanto alla mobilitazione nella capitale, "il dispositivo di prevenzione predisposto dalla Prefettura e dalla Questura" di Roma in occasione delle iniziative studentesche di ieri "ha funzionato egregiamente - ha sottolineato il titolare del Viminale - Il progressivo affinamento di questo dispositivo ha contribuito a far sì che la mobilitazione di ieri a Roma sia avvenuta senza incidenti".

    "La scelta operata dal Prefetto di intesa con il Questore di disporre le Forze dell'Ordine in modo tale da garantire il pronto intervento senza creare zone rosse né militarizzare il territorio - ha proseguito il ministro - è stato un ulteriore elemento che ha contribuito a depotenziare il rischio di tutte quelle tensioni che si temevano visti i precdenti".

    Più in generale Maroni, riferendosi anche a quanto accaduto lo scorso 14 dicembre, ha poi espresso "tutto l'apprezzamento per l'operato delle Forze dell'Ordine" che "hanno dato prova di grande equilibrio e di eccellente professionalità".

    Alcune decine di persone si sono riunite intanto davanti al Tribunale di Roma per manifestare solidarietà ai fermati durante gli scontri del 14 dicembre. In mattinata per sette di loro si celebrerà il processo.

    I partecipanti al presidio hanno esposto a poca distanza dal Tribunale uno striscione che riporta 'Reprimete e processate ciò che non potrete mai fermare. Libertà per tutti e tutte'.

     
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